24 maggio 2012

Paris VS London


di Lydia Capelli 


" Verrà un giorno in cui anche a voi cadranno le armi di mano!
Verrà un giorno in cui la guerra vi parrà altrettanto assurda e impossibile 
tra Parigi e Londra..."

Victor Hugo
(discorso tenuto al Congresso della Pace di Parigi, 21 agosto 1849)



La rivalità vera o presunta, velata o dichiarata, dimostrata o negata tra i francesi definiti “frogs” dai londinesi e gli inglesi “roast-beef” è antica quanto insopportabile. Nondimeno questa non del tutto leggenda metropolitana perdura tuttora sotto varie forme, complici invidie secolari, battaglie di supremazia, maldicenze reciproche.

La fase millenaria delle relazioni deleterie tra Francia e Regno Unito si vuole conclusa con la battaglia di Waterloo che segnò la fine delle guerre napoleoniche e l’inizio di un tiepido rapporto “cordiale” siglato a inizio ‘900. 



L’Inghilterra uscì dal suo secolare isolamento e la Francia poté contenere la nascente potenza tedesca grazie all’alleanza di Churchill. Sconfitti i tedeschi, però, e a seguito del mancato invito della Francia alla Conferenza di Yalta, il brillante stratega Charles De Gaulle escluse l’Inghilterra dalla nascente Comunità Europea prevenendo la troppa influenza degli isolani, quali “lunga manus” degli americani, nel continente (come purtroppo realmente accadde con la sua entrata nel 1973). Da allora la lingua inglese impera, arricchita di non pochi vocaboli francesi, e la disputa tra i due paesi si è estesa anche sul fronte del turismo.

La nebbiosa città di “Jack lo squartatore” vende le proprie attrazioni con astute strategie di marketing, detta le tendenze giovanili inventandosi locali “cool” per gli interessati al divertimento notturno che si destreggiano abilmente tra club, pub, dj bar e live act.
La “Ville Lumière” difende la sua nomea di città romantica e raffinata sfoggiando la “Grandeur” che l’ha da sempre contraddistinta. A causa della crisi mondiale dei mercati, tra battute feroci, polemiche pericolose, paragoni improbabili, le due superpotenze economiche, finanziarie e politiche non hanno mancato a sfidarsi all’ultimo “rating”.

 Il duello tra la patria dei diritti civili all’insegna di “Liberté, Égalité, Fraternité” e la più conservatrice nazione di “God save the Queen” non sembra avere fine. 

Eppure queste due importanti capitali europee cosmopolite hanno molto in comune. Un fiume che le attraversa, rispettivamente Senna e Tamigi, il clima, il carovita, numerosi monumenti storici, piazze commemorative, cimiteri illustri, musei di eccellenza, università prestigiose, chiese e cattedrali imponenti, negozi rinomati, mercati rievocativi, giardini incantevoli, mezzi di trasporto efficienti, quartieri moderni, per non parlare delle contaminazioni multiculturali, religiose, culinarie, … A tutt’oggi poeti, scrittori, pittori, cantautori, intellettuali e artisti a tutto tondo non mancano di fare tappa in queste due metropoli per incontrare, conoscere, approfondire, lavorare, studiare, vivere una realtà in continua evoluzione. 

Preferenze soggettive, condizionamenti sociali e mode del momento a parte, nessuno è privo di un qualche ricordo nostalgico legato a queste due meraviglie. Malinconica quanto sognatrice, vivace e misteriosa, distaccata ma affascinante, Londra e Parigi lasciano sempre il segno. Ma mentre sono occupate a contendersi pure i diversi stati d’animo, nello scenario europeo una altrettanto allettante città si sta affrettando a spodestarle dal primato culturale, artistico, scientifico, politico e commerciale: la briosa Berlino. (…)

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