20 marzo 2012

Non è mai troppo tardi per vivere la vita che vuoi!

Laura Montorio intervista Adolfo Biolè, che a 60 anni ha cambiato vita creando 'Pian della Castagna', un posto magico per viandanti sognatori.

Ho conosciuto Adolfo durante il Cammino di Santiago. Io a piedi, lui a cavallo. Siamo arrivati a Santiago il 4 ottobre 2006, giorno del 60° compleanno di Adolfo. Grazie a FB ci siamo ritrovati e qualcosa mi dice che non ci perderemo più.
L'ho intervistato perchè spero che la sua autenticità vi arrivi dritta al cuore così come è arrivata al mio.

Adolfo Biolè
Carissimo Adolfo è un piacere ritrovarti dopo circa sei anni dal Cammino di Santiago, come stai?
Ciao Laura, adesso sto bene...ma ti confesso che dopo il mio viaggio sono stati tali e tanti i cambiamenti della mia vita che stento anch'io a crederci. Metabolizzare i cambiamenti così radicali richiede molta energia e fiducia in se stessi. All'inizio sembra di non farcela ma poi tutto si risolve. Come ben sai "todo se comple". Sono tornato da Santiago deciso a cambiare la mia vita e ci sono riuscito. E' stato difficile ma adesso posso dire di avercela fatta. Ne valeva proprio la pena. Ho eliminato il superfluo facendo spazio dentro e fuori di me e poi ho riempito questi spazi vuoti con quello che più desideravo da tempo. Santiago è stata  l'esperienza scatenante, il motore del mio cambiamento.


Quanto conta l'atteggiamento di umiltà nella ricerca di se stessi?
La vera conoscenza è quella di chi ammette di non sapere, quindi l'umiltà è tutto. Quando capisci che il cambiamento non ti spaventa ma anzi ti dà energie la smetti di essere presuntuoso e arrogante ovvero troppo sicuro di te. Non ne hai più bisogno, impari da tutti, tutti ti possono insegnare qualcosa. Arrivi a capire che la vera felicità è godere di quello che hai, non hai bisogno di tanti oggetti per essere felice. Questa umiltà nell'affrontare la vita ti avvicina agli altri, ti consente di condividere e di ascoltare. Le persone che incontro se ne accorgono subito. Cambia il tuo sguardo il tuo modo di fare, il tuo approccio nelle relazioni umane. Non hai più "bisogno" degli altri ma "piacere" nel relazionarti. E' ben diverso.


Pian della Castagna
So che hai dato vita ad un progetto bellissimo in un luogo stupendo..vuoi parlarcene?
Con gran piacere. Mentre ci trovavamo nei boschi della Galizia ho detto al mio compagno di viaggio: perché abbiamo fatto un viaggio così lungo per poi trovare quello che possiamo avere anche a casa? Perché non costruire qualcosa che faccia rivivere questa esperienza umana, un posto dove le persone possono trovare la stessa accoglienza che abbiamo trovato negli ostelli lungo il Cammino? E così è nata l'idea di costruire un virtuale punto tappa del Cammino nelle mie zone, nell'entroterra della Liguria , a un'ora da casa mia. E' un posto magico dove ho creato un Agriturismo partendo da un antico cascinale che già apparteneva alla mia famiglia da circa 900 anni, in cui le persone possono venire e trovare accoglienza, ascolto e condivisione. Si tratta quindi di un agriturismo diverso, dove si organizzano incontri su temi di interesse comune e, soprattutto, dove il viandante può ritrovare se stesso.

Che meraviglia! Ma è un posto aperto a tutti? Come funziona? E' necessario tesserarsi?
Il posto è ovviamente per tutti, basta telefonare, siamo sempre aperti. Abbiamo 27 posti letto, una sala convegni ..persino una piccola sauna! Ovviamente ho i miei cavalli e altri animali.

Avete anche un sito?
Certo, ormai è indispensabile per farsi conoscere: www.piandellacastagna.it dove pubblico tutti gli eventi che organizzo. Una mia invenzione, per così dire, sono le Veglie, mutuate dai contadini che si radunavano nella stalla partendo dai vari casali del vicinato e si incontravano per stare insieme. A Pian della Castagna ogni settimana  dedichiamo una serata ad un tema con un relatore e con la partecipazione di tutti, dopo cena, intorno al fuoco

Come ti sei organizzato per la gestione? Penso che richieda molto tempo..hai lasciato il tuo lavoro da avvocato?
Ho una socia che amministra l'azienda agricola mentre io vado avanti e indietro: avvocato sino al giovedì e contadino e ristoratore per la parte della settimana che rimane sino alla domenica. Che fatica tornare poi  in Tribunale!

Fin'ora che riscontro hai avuto? Ti sembra che le persone abbiano capito e apprezzato?
Questa è la mia più grande soddisfazione: lo spirito che anima questa mia iniziativa è condiviso da tutti i nostri ospiti. Dico ospiti, e non clienti, perché le persone si sentono a casa loro, tutti capiscono questo spirito e molti ritornano. Non hai idea quante sono le persone che hanno bisogno di essere ascoltate e di trovare un ambiente semplice e vero. Altro che televisione e partite di calcio! 

Ricordo come se fosse ieri l'arrivo a Santiago, quel silenzio di pace e serenità, i pellegrini con gli occhi lucidi...un'atmosfera unica ed irripetibile, vero?
Sì, anche io ricordo il mio arrivo sulla piazza davanti alla cattedrale. Siamo passati con i cavalli lungo la scalinata laterale e poi ci siamo fermati proprio al centro: in quel momento era il centro della mia vita. Il 4 ottobre, giorno del mio compleanno, ero lì come sognavo da cinque lunghi anni. Mi sembrava un sogno e ho pianto.



A distanza di sei anni, pensi che il Cammino abbia cambiato la tua vita?
Come ti dicevo Santiago è stata l'esperienza scatenante ma non posso dire che tutto il mio cambiamento sia stato determinato solo dal Cammino di Santiago. Piuttosto, posso affermare che Santiago è arrivato in modo non casuale. Anzi posso dire adesso con certezza che nella vita non esiste nulla di casuale. Ogni cosa arriva al momento giusto cioè quando siamo pronti a riceverla.
Semmai siamo noi che non ci rendiamo conto subito di quello che sta dietro agli accadimenti anche nei momenti importanti della nostra vita. Occorre del tempo per capire. Di una cosa mi sono però accorto subito. Lungo il Cammino ho abbandonato le cose superflue della mia vita, che erano tante, e per così dire mi sono alleggerito per riprendere un diverso viaggio basato su valori diversi più semplici e veri.
L'esperienza più importante e bella è derivata dai rapporti umani che ho sperimentato nel viaggio, giorno per giorno. Se ci pensi anche tra noi è nata una amicizia pur essendoci visti solo  in due o tre occasioni. Questo perché sul Cammino un attimo può durare tutta una vita.


Ne sono certa Adolfo. Allora...più che un arrivo, è stata una partenza...
Eh sì, lo dicono in tanti che il vero Cammino inizia e non finisce a Santiago. Nel momento in cui questa esperienza mette in moto qualcosa dentro di te, inizia una onda lunga che non sai su quale spiaggia ti porterà!

Vedi Adolfo, io ho 30 anni e alla mia età trovo estremamente difficile mettermi in discussione su certi punti perchè le mie idee sono già formate. Cosa significa mettersi in discussione a 60 anni?
Se mi permetti non credo che si possa affermare che le tue idee a trent'anni siano "formate" come non lo sono per me a sessantacinque. Possiamo solo dirlo in senso relativo, non assoluto. Lo sono per la Laura che sei adesso o per l'Adolfo di oggi, ma non per quella che sarai o che sarò domani.
A volte dobbiamo necessariamente credere di avere dei punti fissi per darci sicurezza ma è pura illusione.
Neanche alla mia età posso dire di avere una situazione stabile, anzi! Quell'onda lunga di cui parlavo mi fa sentire sempre in movimento, ho il piacere di verificare quante volte cambio durante il corso dell'anno. Non ho più bisogno di avere quelle sicurezze, quei punti fermi a cui alludi tu. L' insicurezza, ovvero il cambiamento, diventa la vera linfa vitale. Posso invece dire che se ho dormito per tanti anni, in cui non avevo consapevolezza, adesso, proprio per l'esperienza iniziata a Santiago, mi sono risvegliato da quel torpore e trovo forza nel cambiamento non debolezza. 


So che hai pubblicato un libro sulla tua esperienza lungo il Cammino...
Ho pensato di celebrare la mia esperienza dopo cinque anni per vedere quali sono stati i miei cambiamenti in questo periodo. E poi ho avuto piacere a condividere quello che sentivo pensando che qualcuno, leggendolo, possa trovare una spinta per cambiare.

Dunque, per tutti quelli che volessero approfondire, ricordiamo il libro...
"Santiago là dove inizia il Cammino" questo è il titolo. Edizioni "Il Piviere". Si può comperare anche su Internet. Io ne sono il curatore, ho raccolto l'esperienza di alcuni miei amici scrittori limitandomi a scrivere due parti, il viaggio vero e proprio e poi alcune riflessioni cinque anni dopo.

La tua ricerca interiore a quali conclusioni ti ha portato?
Mi ha portato a capire che la mia vita era dissennata, continuamente alla ricerca di quello che non avevo mentre il poco che avevo giorno per giorno sul Cammino era sufficiente. Questa specifica esperienza di abbandonare lungo la strada quello che non mi serviva, a livello profondo, mi ha seguito anche dopo e persiste anche adesso. Mi sento un uomo libero, non più condizionato dai falsi miti di una società illusoria che specula sulla tua infelicità.
 
C'è qualche consiglio che vorresti dare ai 30enni di oggi?
Decidete con la vostra testa, uscite fuori dal gregge, camminate con le vostre gambe, e soprattutto mettete amore in tutto quello che fate. 

Grazie di cuore Adolfo, è stato un piacere immenso.
Allora..buen camino!
Grazie a te Lauretta! sei rimasta nel mio cuore...un attimo ....per sempre.

2 commenti:

  1. Quanto mi è servito leggervi.. Simona Diale

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  2. Ciao Simona..non è mai troppo tardi, veramente!! Un abbraccio, grazie a te :-)

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